Come descriveresti il tuo stile?
“Molto francese ma anche dark”.
Quando hai capito di voler diventare un’artista?
“Fin da quando ero bambina, non ho mai abbandonato la matita e i colori”.
Ti dedichi all’arte a tempo pieno o ti dividi tra arte e lavoro?
“Faccio la fumettista come lavoro. Totalmente a tempo pieno”.
Qual è stato il tuo percorso artistico?
“Ho sempre studiato per conto mio ma dopo il diploma ho frequentato la Scuola Internazionale di Comics di Roma. Poi tanta gavetta nell’indie americano e infine sono approdata in Bao Publishing con il mio progetto Melvina. Da quel momento sono diventata una professionista e ho iniziato a lavorare anche per l’America e la Francia”.
Perché fai arte? C’è un messaggio o un’emozione specifica che vuoi trasmettere o suscitare?
“Per comunicare, per esprimere ciò che ho dentro e per far parlare le mie storie che necessitano così tanto di uscire e farsi conoscere”.
Da cosa (o da chi) trai ispirazione?
“Da molti artisti sia americani che francesi: Mike Mignola, Skottie Young, Jorge Corona, Jordi LaFebre…”
Quali strumenti e tecniche utilizzi maggiormente nelle tue opere?
“Acquerello, inchiostro e Procreate”.
Hai una “routine creativa”? Come superi un eventuale blocco creativo?
“Cerco di disegnare sempre con costanza, anche se ho il blocco cerco di guardare cose che mi piacciono, anche un film può aiutarmi a trovare l’ispirazione. Per me la disciplina è fondamentale e quindi dedicarsi ogni giorno a scaldare la mano è importantissimo”.
Quanto è importante per te farti conoscere? Quali canali utilizzi per far girare la tua arte? Utilizzi i social per promuoverti?
“É necessario farsi conoscere, per trovare nuovi lavori e per far si che le persone siano incuriosite dal mio stile e vogliano leggere le mie storie. Per questo utilizzo moltissimo i social, così che possa postare illustrazioni o piccoli stralci dei miei fumetti”.
C’è un consiglio che daresti agli artisti emergenti?
“Studiare, disegnare ogni giorno, prendere spunto da ciò che ci circonda e non arrendersi mai”.
